“Le linee di comunicazione sui valichi alpini sono prioritarie per l’Italia. C’è la necessità di una rete di trasporti affidabile in qualsiasi situazione, dal cambiamento climatico alle crisi geopolitiche. Se la mobilità passa da infrastrutture di trasporto sempre più flessibili, la sfida maggiore è quella finanziaria. Il nostro Paese ha in cantiere investimenti per circa 200 miliardi di euro di cui una parte rilevante è destinata a rafforzare la connettività sui valichi alpini: investiamo anche sul potenziamento delle linee storiche da Ventimiglia al Frejus, dal Sempione alle tratte verso Austria e Slovenia perché i nuovi tunnel di base non bastano. Abbiamo rimesso in moto il progetto del Ponte sullo Stretto che avrà un impatto decisivo per la resilienza e la mobilità nel Mediterraneo. Altri fondi sono destinati a rendere più efficiente il nostro sistema portuale, la logistica e l’intermodalità con un impatto significativo sullo shift modale ‘dalla gomma al ferro’ con obiettivi ambiziosi sul grean deal. Il Meccanismo per collegare l’Europa è utile per realizzare grandi infrastrutture, specie quelle transfrontaliere. Penso in particolare alle due grandi gallerie della Torino-Lione e del Brennero e alle relative tratte d’accesso. Riteniamo essenziale quindi continuare a co-finanziare i grandi progetti bandiera, come sarà il Ponte sullo Stretto. Inoltre, gli investimenti su digitalizzazione e cyber security sono indispensabili per ridurre al minimo il grado di vulnerabilità delle nostre infrastrutture, materiali e immateriali, anche in considerazione dell’attuale instabilità geopolitica. Temi che abbiamo messo al centro della Ministeriale Trasporti del G7 che si terrà a Milano tra qualche giorno”.
Lo ha detto il deputato e vice ministro al Mit Edoardo Rixi nel corso del suo intervento alla Riunione informale dei Ministri dei Trasporti dell’Ue in corso a Bruxelles sul tema ‘Rafforzare la resilienza delle reti di trasporto europee’.