TRASPORTOUNITO: DAL MINISTERO SOLO INCERTEZZE E IPOCRISIE

L’incontro tecnico svoltosi il 3 aprile fra dirigenti ministeriali (i quali non hanno fornito alcun tipo di atto scritto) e vertici associativi, non ha prodotto esiti positivi sul piano delle normative di mercato né, tanto meno, sul versante della professionalità e della carenza degli autisti.

L’unica cosa per la quale i vertici associativi si sono manifestati appagati, tranne Trasportounito, è la conferma delle risorse economiche statali a favore della categoria per un valore superiore ai 228 milioni di euro annui per tre anni. A tali risorse statali, si è aggiunta una cifra, non discussa, e non sembra neanche concordata con l’autotrasporto, per un importo di euro 590 milioni, finalizzata al rinnovo del parco veicolare la cui distribuzione sembra assumere una immediata applicazione.

Sulle due norme affrontate come quella dei “tempi di carico /scarico e remunerazione” e l’altra dei “tempi di pagamento”, nonostante tutto, si rimane distanti dalla funzionalità delle medesime e dalle richieste presentate da Trasportounito.

Sulla questione CQC per l’abilitazione alla conduzione dei mezzi industriali il ministero, nonostante la discussione sull’eliminazione del corso preventivo all’esame, si dimostra, ancora una volta, troppo distante dalla necessaria visione nazionale ed internazionale per affrontare seriamente la professione, la sicurezza e la carenza. In tutta Europa le procedure sono serie, strutturali ed impegnative mentre in Italia attualmente il livello è ancora piatto e totalmente inutile.

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